Ormai abbastanza opinione comune che il mondo dei giochi di ruolo sta vivendo una nuova era d’oro in questi anni grazie ad una sapiente interazione con la tecnologia. La rivoluzione di Kickstarter, dal canto suo, ha permesso di finanziare lavori indipendenti che non avrebbero mai visto la luce altrimenti, mentre la nascita di piattaforme di gioco virtuale hanno permesso di giocare anche a distanza senza snaturare più che tanto l’essenza stessa del gioco di ruolo. D’altro canto, l’aspetto che ci interessa più da vicino, è quello dei media digitali. I social media, il blogging e i canali YouTube hanno permesso di dare una voce diversa e infinitamente più diffusa ai giochi. Sul web si parla di giochi di ruolo, se ne parla tanto, i giocatori trovano notizie, possono incontrarsi virtualmente, confrontarsi, sentirsi più vicini, i game designer, gli autori e i distributori possono usare nuovi canali per diffondere le loro creature in modo molto più creativo, impensabile anni fa.
Tutto questo grosso spiegone introduttivo per cosa? Per annunciarvi che il gioco di ruolo Anime e Sangue, frutto del lavoro di Matteo Cortini (avete presente Sine Requie?) sbarcherà sul web con una webserie.
La web serie Anime e Sangue: la strada per casa
Una produzione Two Little Mice realizzata a costo quasi zero che, in due segmenti di una puntata pilota, introduce le avventure di cinque viaggiatori, intrappolati in altrettanti oggetti, accomunati dal desiderio di tornare alle loro case.
Perchè il problema qui è che le anime intrappolate negli oggetti possono trasferirsi all’interno di un mortale che li tocca e prenderne così il controllo. Il viaggio è nella loro stessa natura, che li spinge ad obbedire all’essere supremo che li ha evocati nella speranza di poter, un giorno, tornare a casa.
In viaggio verso casa troviamo Salem, lo spaventapasseri del Mago di Oz, uno spirito caotico imprigionato in un bastone di legno; Erzsebeth Bathory, la contessa sanguinaria imprigionata in una corda di ferro; Lo Spartano, il 197esimo di quelli là, quelli famosi, prigioniero di una Glock; Cyrano, quello di Bergerac, prigioniero di un’ascia a due mani e, per finire, Peter Pan, prigioniero di un pugnale. Un gruppetto eterogeneo, che sembra non avere molto in comune, almeno in apparenza, se non la voglia di tornare a casa, ma si sa, la strada per casa è sempre lastricata di pericoli.
Il primo segmento sarà introdotto il 1 Novembre a Lucca Comics & Games 2015, il secondo sarà diffusa quello stesso mese.
Il progetto però è più ampio di così, sembra che si vogliano produrre altre puntate (e questo è quello che gli auguriamo di riuscire a fare) grazie ad un crowfunding che renderebbe possibile realizzare un bellissimo progetto del tutto nuovo e dedicato ad un amatissimo gioco di ruolo, croce e delizia di una nutrita schiera di giocatori.
Al momento è stato distribuito il teaser trailer della serie, sono solo 24 secondi ma la scena intensa che mostrano promette molto bene
Tutti quanti stiamo aspettando di saperne di più su questa bella novità che avvicinerà un po’di più il mondo dei GDR al mondo del web e del cinema, un connubio che ha enormi potenzialità.
Nell’attesa però vogliamo anche metterci nei panni di chi potrebbe anche essere interessato a godersi la web serie ma non ha la minima idea di cosa sia Anime e Sangue. Cose che succedono! Per godersi al meglio le novità in arrivo vediamo insieme
Anime e Sangue è un fortunato nonchè controverso gioco di ruolo nato, come dicevamo, dalla mano di Matteo Cortini. Diciamo fortunato e controverso perchè fin dall’inizio della sua esistenza si può dire che abbia un po’spartito il mondo tra quelli che lo hanno letto e amato alla follia (e da qui è nata una nutritissima schiera di seguitori e chili di materiale home made), e quelli che lo hanno letto e detestato nel profondo per via del suo modo di vedere il regolamento.
Perchè tutta questa diatriba? Perchè innanzitutto l’autore si è sempre prodigato molto per specificare che il regolamento, nel gioco, va assolutamente rispettato, pena lo sbilanciamento del gioco verso la noia mortale. Niente di male fin qui, anche perchè questo non va letto come un imbrigliare i giocatori in una gabbia, bensì come un consiglio dato col cuore e la coscienza dell’autore. L’autore sa che il regolamento è complicato, matematico, e che si basa su un sottile equilibrio statistico. Se bucate la struttura, questa si sgonfia e non ve la cavate più.
Il giocatore ha un pool di D20 a disposizione e, prima di tutto, davanti alle prove deve decidere quanti tirarne e quanti tenere da parte per difendersi o per compiere ulteriori azioni (non vorrei fare del semplicismo ma, avete presente Magic The Gathering dove avete un pool di mana e dovete scegliere quanto usarne subito e quanto tenerne per altre faccende? Ecco!). La storia si complica quando il tiro dei dadi avviene. Se il dado è uno la prova è la solita D20+modificatori Vs una difficoltà decisa dal Master. Se i dadi sono più di 1 invece si tiene il risultato maggiore e la prova diventa D20maggiore+modificatore+n(numero dei D20 lanciati)x2 Vs la difficoltà decisa. Quando escono dadi di pari valore, questi valori si sommano e concorrono insieme alla gara per essere il dado maggiore. Tutto chiaro fin qui?
Veniamo all’ambientazione. Anch’essa davvero particolare. I personaggi qui sono spiriti immortali, intrappolati in oggetti. Gli spiriti naturalmente vogliono viaggiare, hanno i loro scopi, gli spiriti vogliono uscire dalle armi, vogliono tornare a casa, vogliono vendetta, o vogliono solo trovare la pace della morte. Questo presupposto genera due conseguenze che sono alla base del gioco: primo, nella creazione del personaggio tutto affidato ad alcuni valori di caratteristica ma soprattutto all’immagine che il giocatore ha dello spirito; secondo, è possibile ambientare il gioco praticamente ovunque.
La descrizione dello spirito è libera al 100% da restrizioni ma, attenzione, essa influenzerà completamente le caratteristiche dello spirito stesso che poi diventeranno i vostri modificatori in gioco. Inoltre, appunto, anche l’ambientazione non è vincolata, il master può lavorare su qualsiasi terreno voglia, dal fantasy al distopico.
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Gli spiriti hanno anche altre peculiarità che rendono il gioco unico nel suo sistema. Sono fondamentalmente immortali, sono potentissimi, e non sono propriamente materiali, quindi anche nel regolamento si nota questo loro essere ultraterreni. Ad esempio non importa che arma siano, il danno sarà gestito sempre allo stesso modo (secondo le regole che vi abbiamo descritto) senza alcuna distinzione. Oppure la magia, anch’essa gestita nel medesimo modo ma che permette di lanciare incantesimi dipendenti dalla propria personalità. La personalità decisa all’inizio, infatti, verrà associata ad uno o due colori (sì, sempre come in Magic) a cui apparterranno degli incantesimi. La pochezza degli incantesimi (spesso monotoni e limitatissimi nel numero) ha fatto sorgere, anche qui, numerose opinioni discordanti, ma volendo darle una chiave di lettura potremmo sospettare che anche dietro a tutto questo si nasconda un intento maggiore: quello di spingere i PG a non giocare per sè, bensì a lavorare in squadra e sfruttare le combo che l’associazione dei colori può originare.
Concludendo…
La meccanica di partenza del gioco ha il pregio di poter dare origine a storie molto interessanti, come quella che dovrebbe venir fuori dalla web serie. Aspettiamo di vederla e sapremo dirvi di più. Il gioco in sè sta per uscire con nuovo manuale a Lucca 2015: EDEN. Certo, l’unico modo per capire da che parte del mondo volete schierarvi rispetto a tutte queste opinioni discordanti, beh, è provare a giocarlo e poi farci sapere!