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Be-Movie • il gioco finalista per il GdR dell'anno a metá fra l'omaggio al cinema di serie b e una tecnica di narrazione condivisa • The Weird Warehouse

Eccoci tornati dalla pausa natalizia pronti a rimetterci in pista e parlarvi dei nuovi acquisti che ci hanno accompagnati da Lucca fino all’anno nuovo.

Abbiamo scelto di iniziare proprio con Be-Movie, uno dei candidati favoriti al Gioco di Ruolo dell’Anno 2018 e grande novitá nata dalla collaborazione di GG Studio (da qui in avanti Space Orange 42) con Helios Games.

Se volessimo assegnare una definizione secca al gioco dovremmo definire Be-Movie come un gioco di ruolo narrativo dove i giocatori sono al tempo stesso autori, attori e spettatori della storia che viene portata sul tavolo.

In realtá la definizione di “gioco di ruolo narrativo”, che giá di per sé rischia di essere troppo generica in molti casi, in questo lo sarebbe ancora di piú e non riuscirebbe a inquadrare a dovere la netta differenza che passa fra un gioco come Be-Movie e altri giochi di matrice narrativa piú legati a sistemi di regole ben definiti (come Fate per intenderci ma assolutamente non solo quello).

Per inquadrare nel modo corretto il gioco possiamo cogliere una frase del manuale che, da sola, definisce e riassume perfettamente l’essenza di Be-Movie e il modo in cui questo deve essere accolto, interpretato e giocato:

Abbiamo impiegato 128 pagine per dirvi: raccontatevi una storia.

Be-Movie, se vogliamo definirlo, è tutto qui: un momento di narrazione condivisa attraverso il quale i giocatori sfruttano una serie di regole guida piuttosto semplici per costruire il proprio b-movie.

E’ un gioco che si adatta bene un po’a tutti i giocatori e a tutti i contesti. Si svolge in un tempo abbastanza ridotto (comunque abbastanza modulabile in funzione delle esigenze di tutti), le regole sono poche ma precise e creano una gabbia piuttosto chiara in cui poi attori e regista saranno ampiamente liberi di muoversi e di creare il loro film, è adatto a party anche molto piccoli, non impedisce nemmeno il gioco a due giocatori (che è una cosa che noi apprezziamo sempre), soprattutto è avvicinabile da tutti, sia da chi non ha dimestichezza con i giochi di ruolo che da chi consuma giochi narrativi come caramelle. L’unica nota che abbiamo evidenziato durante le nostre prove è che i giocatori che sono affezionati al gioco di ruolo più classico e regolistico avranno bisogno di liberare un po’la mente e prendere dimestichezza con un regolamento funzionale alla creazione di una storia e non alla risoluzione dei conflitti e al superamento delle sfide.

Be-Movie • il gioco

Non vogliamo soffermarci troppo sul funzionamento del gioco; come dicevo le regole non sono molte e il manuale è piuttosto sintetico, rischierei di ricopiarvelo qui sotto e non è quello lo scopo di questo articolo. Piuttosto vogliamo spiegarvi brevemente come è strutturato per farvi capire meglio, nel panorama di tutti i giochi “narrativi” dove lo dobbiamo collocare e che cosa potete aspettarvi acquistando il manuale.

Be-Movie, innanzitutto, è un gioco diceless dove i giocatori (nella parte degli attori e personaggi del film) e il narratore (qui nella parte del regista) passeranno semplicemente attraverso una serie di fasi creative per arrivare alla narrazione collettiva di un b-movie, un film di serie b a basso budget diventati un vero genere di culto cinematografico.

In Be-Movie lo scopo non è solo ruolare un personaggio ma ruolare il personaggio di un film che si muove ed esiste solo entro la pellicola girata. Per questa ragione sarete liberi di creare il mondo che volete entro il fatto che sia un film con un suo genere da rispettare, una durata e un ordine nelle scene e che sia un b-movie, per cui pieno di stereotipi e rimescolamenti di scene prese da blockbuster d’eccellenza.

Il gioco inoltre presuppone un approccio vintage, dimenticando del tutto il modo moderno di scegliere e vedere film, immaginando il film come una VHS trovata in un  caro vecchio videonoleggio e scelta per la serata attraverso pochi indizi: la copertina, il titolo, la sinossi.

Questa è la primissima fase del gioco, in cui delineare insieme la copertina: scegliere un genere e un flavour (un film d’azione per intenderci può essere un film con vigilantes ed eroi così come un film con inseguimenti e sparatorie), un titolo e un’immagine cover.

Questo approccio è una sorta di riscaldamento, un modo di rompere il ghiaccio al tavolo e capire l’approccio al gioco. Questa fase e la successiva, la creazione della quarta di copertina, sono di vitale importanza: prenderle seriamente creerà buone basi per il gioco e lascerà che poi il flusso narrativo scorra praticamente da solo.

Come dicevamo, una volta chiarito l’argomento del film, dovremo creare il suo blurb, una breve sinossi che indichi i protagonisti principali, il luogo, il tempo e il problema da cui ha origine il film, il suo scopo.

Il manuale qui ci viene ampiamente in aiuto, fornendo pagine e pagine di spunti ed esempi a cui attingere (anche se a nostro avviso, va bene per rendere più veloce la sessione, ma creare insieme il proprio film da zero è il modo più giusto per godersi il gioco al 100%) e difficilmente resteremo a secco ma sia che scegliate di usare gli esempi pronti, sia che lavoriate di fantasia, non sottovalutate mai questo passaggio.  Questa fase è il fulcro attorno a cui ruoterà tutto il resto del gioco, dal blurb si definiranno gli spunti del film, la sua parola chiave, vi permetterà di sviluppare correttamente i personaggi e deciderne scopi e obiettivi coerenti. Sarà proprio da quel paio di frasi ben piazzate che saprete già dedurre a grandi linee le relazioni fra gli attori, le loro possibili debolezze e probabili punti di forza, la loro posizione sulla linea del male e del bene e l’asse fra protagonisti e antagonisti. Inoltre il problema da cui ha origine la vicenda e lo scopo ultimo verso cui tendere determineranno, anche solo sommariamente, verso quale punto tenderà ogni scena, a che punto esattamente il film sarà finito o il momento in cui potrebbe non essere più possibile raggiungere lo scopo prefissato. Ed è proprio dal blurb che i giocatori dovranno “adottare” la loro parola chiave.

Quella della parola chiave è forse la meccanica più importante di tutto il gioco e richiede al giocatore di scegliere una parola (che non sia il nome di un personaggio o il luogo di svolgimento della vicenda) che in qualche modo ritiene essere un concetto interessante da sviluppare durante il film. Ogni volta in cui il regista nomina una parola chiave o un concetto ad essa legato, l’attore che la detiene deve prendere il controllo della scena e narrare il suo svolgimento. Questo, capirete bene, va ad equilibrare le responsabilità sulla narrazione, evita che il regista finisca per narrare una storia solo sua e mescola un bel po’le carte in tavola. Naturalmente questa meccanica, come tutte le altre del gioco, deve sottostare ad alcune specifiche molto importanti per un corretto bilanciamento (per cui, ad esempio, non è mai possibile prendere il controllo del personaggio di un altro giocatore) ma nel complesso è il vero cardine del gioco, quello che ne garantisce fluidità e dinamismo. Pensate ad esempio alla possibilità che sia il regista stesso a pilotare l’uso delle parole chiave per moderare al meglio la narrazione condivisa, o al fatto che ogni giocatore può usare la propria parola chiave per narrare a proprio sfavore e ottenere uno special (un particolare bonus).

Data l’importanza di questa fase, quindi, seguite caldamente il consiglio dell’autore, andate a riprendere le vostre vecchie videocassette (tanto sappiamo che non le avete buttate, almeno non tutte) o dvd un po’datati e osservate come venivano impostate le copertine e i loro retri per avere un’idea di come dovrebbe essere un blurb soddisfacente.

Ok, quindi adesso il film è stato delineato, titolo copertina e blurb hanno gettato le basi per permettervi di sapere in che direzione andare e ognuno ha le sue parole chiave su cui lavorare, non resta altro che creare i personaggi.

In questo caso creare il personaggio non presuppone la definizione di caratteristiche basate sui punti (ovviamente) e nemmeno il mero riempimento della scheda con i dati personali del pg che vogliamo interpretare. La creazione è un processo che non si esaurisce del tutto prima dell’inizio della sessione ma che va completato durante il gioco, in modo da delineare le proprie caratteristiche anche in funzione del film e delle scene che vivremo. Nello specifico ogni personaggio dovrà, ad un certo punto, delineare il suo scopo personale: qualcosa che va oltre la risoluzione del problema centrale del film e che egli sarà tenuto a sviluppare come sottotrama. Dovrà anche definire dei “sono capace di…”, delle abilità personali che spunteranno fuori spontaneamente durante il flusso delle scene e alle quali gli altri giocatori dovranno contrapporre deigli “anche se”, delle debolezze quindi, che rendano più bilanciato e interessante il PG. Giocare su questi ultimi due aspetti non deve in alcun modo compromettere la trama principale nè portare un evidente vantaggio alla risoluzione del problema; può essere qualcosa di utile a livello pratico (in un film western essere un asso della pistola conta eccome) ma ancora di più dovrebbe dare un colore e una tridimensionalità utili alla narrazione, per quanto si stia sempre parlando di un b-movie ovviamente, non dimentichiamolo.

Ultima parte da definire sarà un fotogramma: un breve flashforward dove il giocatore descriverà sinteticamente un’immagine che desidera vedere in scena. Questo sarà un ulteriore espediente per mescolare i narratori e creare movimento in scena; in qualunque momento l’attore si accorga di essere arrivato al punto giusto, può intervenire e inserire il suo fotogramma regalando alla pellicola una scena in più e allontanando l’inesorabile fine del film.

Da qui in avanti lo svolgimento vero e proprio del gioco è piuttosto semplice; se avete lavorato bene sulla definizione del film e dei personaggi (giocanti e non giocanti) che popoleranno le scene non dovrete fare altro che lasciar fluire la magia del cinema.

Quindi, come si “gioca” il materiale che abbiamo creato fin qui? Per sintetizzare una partita a Be-Movie possiamo dire che regista e attori creeranno un film che avrà un numero ben definito (dal manuale) di scene entro cui arrivare al finale. Tenendo presente il concetto di b-movie, che non ci dobbiamo mai dimenticare mentre giochiamo, dobbiamo immaginare che ci sia un budget estremamente limitato per il nostro film e che la pellicola su cui girarlo costi un botto, quindi avremo solo un certo numero di scene da girare e tutte quante dovranno portare da qualche parte, essere utili ai fini del film qualunque sia il suo scopo, non c’è tempo per i monologoni da kolossal qui!

Quindi il regista, dopo aver narrato l’intro del film, aprirà ogni scena indicando sommariamente luogo, tempo dell’azione e quali sono gli attori coinvolti; a quel punto starà proprio a questi ultimi far recitare i propri personaggi ed eventualmente allungare o diminuire la durata della pellicola. Quando un giocatore trova uno scopo da aggiungere alla scheda, riesce a mettere in scena il suo fotogramma oppure gioca una parola chiave contro se stesso recuperando uno special, allora la pellicola guadagnerà una scena; quando invece un PG muore o un attore vince un confronto con un altro attore, allora verrà sottratta una scena e il film arriverà più velocemente alla fine.

E’ chiaro come il raccontare un film divertente e interessante sia un sottile lavoro di squadra fra gli attori che devono sfruttare le loro caratteristiche e lavorare di fantasia, e il regista che dovrà moderare bene il gioco e introdurre le giuste parole chiave. Anche i confronti fra giocatori (ma anche fra giocatori e regista) in caso di evidente disaccordo su quello che viene narrato, per quanto sottraggano scene al film, possono essere il giusto incentivo a guadagnare altri special (e allungare la pellicola) oppure a spostare l’attenzione su aspetti interessanti e magari non ancora esplorati della pellicola.

Il film naturalmente si conclude quando non ci sono più scene disponibili, starà al regista narrare brevemente un degno epilogo e, magari, lasciare aperte alcune piste per un eventuale seguito.

Be-Movie • il grande cinema di serie b

Come vedete lo svolgimento del gioco é davvero semplice e lineare, piú o meno chiunque puó divertirsi a creare il suo film e vivere una bella serata in compagnia del proprio gruppo. Provandolo e discutendone, peró, abbiamo notato alcuni dettagli che meritano un minimo di approfondimento a favore di un migliore gameplay. Capiamoci, come sempre, una volta che avete il gioco fra le mani, ve lo potete giocare come vi pare, difficilmente (ma non lo escluderei del tutto) Helios verrá a casa vostra a scoppinarvi perché lo state giocando male o perché non state impostando la partita sui temi corretti. Noi, come sempre appunto, cerchiamo soltanto di darvi delle chiavi di lettura e degli spunti di riflessione su alcuni passaggi del gioco che abbiamo notato essere facilmente fraintendibili o male interpretabili.

Ad esempio abbiamo notato un possibile problema al tavolo con alcuni giocatori che potrebbero mostrare una specie di “bulimia narrativa”. Soprattutto nel caso in cui qualcuno al tavolo sia piú ferrato di altri su un genere o sul funzionamento del cinema in generale potrebbero crearsi delle disparitá nella narrazione e qualcuno potrebbe essere un autentico vulcano di idee, mentre altri muti come tombe. Vi consigliamo di fare molta attenzione a questo aspetto perché potrebbe sbilanciare la partita e rendere tutto meno divertente. Cercate sempre di scegliere un genere i cui stereotipi sono ben conosciuti da tutti (un esempio pratico: noi abbiamo scelto di giocare un action della serie Alta Tensione. Siamo degli enormi fan di questo assurdo genere e dei suoi divertentissimi stereotipi quasi surreali e tutti abbiamo materiale per una vita, nonostante non sia un genere vintage come suggerito dal manuale, piuttosto molto anni 2000) da lí in avanti stará tutto al regista, a cui raccomandiamo di essere un buon moderatore. Le parole chiave sono fatte esattamente per evitare questo problema, vanno usate spesso ma con il giusto equilibrio per dare a tutti la possibilitá di intervenire e creare le scene.

A proposito di bulimia narrativa, anche il manuale porta alla luce la possibilitá che si scada nelle scene interminabili e nelle gigantesche retrospettive sulle motivazioni intrinseche dei personaggi. Ecco, semplicemente no. Come vi spiegheremo fra qualche riga il gioco andrebbe visto come il portare in scena un film di serie b, quindi vi consigliamo di fare attenzione e delineare scene concise, in cui prevalgano i fatti alle parole. Il manuale giustamente suggerisce che esiste solo ció che é stato portato in scena, tutti gli altri dettagli non solo andrebbero inseriti solo se definiti in una scena, ma soprattutto solo se funzionali alla storia.

Una volta qualcuno che ne sapeva un sacco disse che il cinema é come la vita, ma senza le parti noiose; ecco, fatene il motto essenziale durante le vostre partite a Be-Movie.

Per ultimo, ma forse piú importante, ci é parso molto facile uscire dal seminato e dimenticarsi che si tratta di portare sul tavolo da gioco dei b-movie. Sembra strano visto da fuori, il gioco sembra essere chiaro fin dal titolo, eppure una volta al tavolo abbiamo notato quanto sia facile cadere nell’errore di pensare di star creando un film “normale” (passatemi il termine), quando invece l’intento é del tutto diverso e il rischio di perdersi una grossa fetta del divertimento é troppo alto.

Quello che andrebbe tenuto ben presente é che si tratta di un gioco in cui costruire il proprio b-movie, un film di serie b con tutti gli annessi e connessi.

Senza perdersi troppo in chiacchere, quello che cotraddistingue un film di serie b rispetto a qualsiasi altro é proprio l’estrema resa low budget che ne cambia completamente non solo le caratteristiche estetiche ma anche il modo in cui esso viene pensato e creato. Per divertirvi davvero giocando a be-movie dovreste assolutamente non perdere mai di vista che si tratta di un film di serie b. Non dovete perdervi nell’ansia di dover creare un film vero e proprio, non vi deve venire da pensare a come costruire trame intriganti, che reggano il filo, che abbiano plot twist notevoli e personaggi profondi. Non é quello il punto. Il punto del gioco é divertirvi a creare un film low budget, dove dovete, ripeto, dovete attingere a scene di altri film che stanno nella vostra memoria, prendere a piene mani personaggi cliché, stereotipi (un sacco di stereotipi!) situazionali.

Abbiamo notato che l’autore del gioco ha una certa dimestichezza coi poliziotteschi all’italiana (un genere molto specifico di b-movie) ma per andare su qualcosa di piú recente potete pensare a come Tarantino ha gestito i suoi Death Proof e Planet Terror per omaggiare il genere Grindhouse, oppure a come é stato reso Machete, che era un omaggio allo stesso genere. Questi titoli sono finti b-movie dove gli autori hanno voluto ricreare specifiche caratteristiche, personaggi e situazioni: ecco, é esattamente quello che dovreste fare anche qui. Il mondo del cinema é letteralmente pieno di b-movie bellissimi da tutte le epoche che possono fornirvi chili di materiale interessante.

L’approccio vintage che é indicato anche dal manuale (che fa comunque sempre il suo lavoro nel fornirvi spunti e citazioni in tema) dovrebbe accompagnarvi per tutta la partita fin dalle primissime fasi di creazione. Considerate ad esempio che una volta, quando non c’erano servizi di streaming e tutta la scelta che abbiamo oggi, la “serata film” aveva tutto un altro senso. Senza fare i vecchi menosi della situazione (ma un po’lo siamo quindi…) lasciateci dire che cambiava proprio il gusto della scelta del film. Bisognava spostarsi fisicamente per andare al noleggio o al negozio e non solo avevamo un budget limitato, e quindi non potevamo semplicemente prendere tutto quello che capitava, ma avevamo anche una scelta decisamente limitata. Questo si traduce nel fatto che, in pratica, posso dire di aver guardato film che se adesso passassero nel flusso dello streaming probabilmente non mi accorgerei nemmeno che esistono. Il metro di giudizio per scegliere IL film era, oltre al passaparola, la sua confezione. Niente di piú. Potevi solo guardare la copertina, l’immagine davanti, leggere il titolo, che doveva essere davvero accattivante e che spessissimo richiamava la struttura e il suono di altri titoli di punta per invogliarti a sceglierlo. Potevi solo guardare il retro, leggere il genere, leggere la sinossi e sperare che l’incaricato di scriverla avesse fatto un buon lavoro centrando davvero il tema del film. Dovreste aver presente un epoca in cui se il film aveva un titolo brutto, probabilmente non avrebbe venduto abbastanza, dove se sbagliavi il genere in cui collocare la pellicola, avresti centrato il target sbagliato e decretato la sua fine, un mondo dove dal blurb dipendeva piú o meno tutto e dove anche solo la punteggiatura o l’ordine delle parole potevano cambiare radicalmente il senso del film.

Lo stesso approccio dovrebbe essere tenuto anche nei confronti delle fasi successive all’ideazione del film. Dopo aver definito titolo, genere, blurb e parole chiave, mentre andate verso l’introduzione e le prime scene, tenete presente quali sono le caratteristiche di un b-movie. Si tratta pur sempre di film che avevano un budget bassissimo con cui dovevano essere non solo pagati i lavoranti e gli attori, ma anche le scenografie, gli effetti e la costosissima pellicola assolutamente non digitale che erano l’unico mezzo per esordire al cinema. Il film doveva essere conciso ma molto d’effetto, quasi esagerato nei tratti dei personaggi e nelle scene; doveva attirare un sacco l’attenzione quindi, a seconda del genere, era pieno di scene di sesso gratuite, violenza e altre amenitá. Anche per quanto riguarda i personaggi (e tenetelo ben presente quando dovrete delineare il vostro attore), non si trattava mai di figure psicologicamente curate, profonde, capaci di grandi monologhi e di crescita interiore. Quasi sempre il punto era avere lo stereotipo di un personaggio dai tratti volutamente marcati, anche troppo, praticamente incapace di crescita, che potesse attirare e intrattenere il pubblico.

Ma soprattutto non c’erano soldi per i tecnicismi quindi venivano puntualmente riciclate scenografie di altri film, gli effetti speciali erano raffazzonati, le scene erano date per buone anche se sgranate e fuori fuoco. Cosa ancora piú importante ne venivano girati a valanghe in lassi di tempo molto brevi quindi le trame rigiravano i medesimi cliché continuamente e quello che contava veramente era spingere il piú possibile sui canoni del genere per fare spettacolo.

Il gioco non vi sta chiedendo di avere il film della vostra vita in testa, Be-Movie vi chiede espressamente di divertirvi a creare questo specifico tipo di storie, di esagerare con gli stereotipi, di fare un collage di scene giá viste.

Be-Movie, fondamentalmente, é passare una serata a raccontarvi il “cosa succederebbe se” piú iperbolico e geniale che vi viene in mente: che cosa succederebbe se i nazisti non fossero stati sconfitti e avessero posto la loro base sulla faccia oscura della luna? Cosa succederebbe se un incidente liberasse un enorme squalo e una piovra gigante sepolti da millenni nei ghiacci e questi due animali si attirassero a vicenda coi loro feromoni?  Oppure ancora se in una grigia Italia degli anni 70 un criminale sadico e dalla psiche completamente instabile cercasse di arricchirsi con un rapimento e un commissario di polizia decidesse di farsi giustizia da solo creando una enorme spirale di violenza efferata e inseguimenti ben oltre la legge?

Be-movie, insomma, é un gioco leggero, che vi fará passare serate creativamente interessanti, ma in qualche modo potrebbe essere anche lo spunto per conoscere meglio altri generi. Le grandi produzioni, i filmoni, sono fruibili a tutti e piacciono a tutti, ma cogliamo volentieri l’occasione di questo gioco per avvisarvi che esiste tutto un mondo meraviglioso la fuori, fatto di quei film che con lo streaming forse scartereste a priori ma che hanno fatto un enorme pezzo della storia del cinema e che vi potrebbero regalare un sacco di ore di divertimento.

Se volete piú info su Be-Movie

Potete trovare ulteriori informazioni e materiale scaricabile su questi siti

http://www.be-movie.online/

http://www.heliosgames.it/index.php/it/giochi

e sul sito di Space Orange 42 dove potrete anche acquistarne la versione PDF o cartacea

http://www.spaceorange42.com/it/be-movie

Naturalmente lo trovate anche su DrivetruRPG

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