Dunque, come usare la serata di Halloween per fare qualcosa di speciale? Abbiamo visto come cogliere l’occasione per introdurre i bambini al mondo del gioco di ruolo (leggi), abbiamo visto come farsi una partita ad un gioco di iniature o un gdr ad ambientazione steampunk ma molto horror come Malifaux e i suoi Penny Dreadful (leggi), ma che cosa facciamo se siamo solo in due?
Mettiamo che abbiamo solo un amico a disposizione, o una fidanzata che vogliamo far appassionare ai giochi di ruolo, e vogliamo una serata comunque diversa, terrificante come è giusto che sia ad halloween. Anche per questa evenienza ci hanno segnalato un bel gioco che fa proprio al caso nostro: The Last One.
Che poi, alla fine, questi apprcci molto horror al gioco di ruolo non ci interessano solo perchè è Halloween. Diciamo che cogliamo l’occasione per parlarne più del solito ma…ci fanno abbastanza gola tutto l’anno.
Creato da Alberto Tronchi, tutto in italiano, in occasione della Game Chef 2013 Pummarola Ediscion e distribuito in formato Pay What You Want si scarica in un minuto e si legge in mezz’ora. Poi siete pronti per cominciare, anche subito.
The Last One uno strano gioco, per sole due persone, un horror apocalittico dal linguaggio un po’forte ambientato un po’dove vogliamo, più simile ad un gioco di carte ma, al tempo stesso, estremamente narrativo ed evocativo. L’astuzia mentale del giocatore di carte serve di brutto qui, non si tratta solo di sostituire il tiro del dado, solo che non basta, serve anche essere dannatamente bravi nella narrazione improvvisata. Ma proprio dannatamente.
E’ un gioco dove si interpreta qualcosa di molto simile a se stessi, e si costruisce la storia sadicamente, facendo leva sulle proprie paure e le proprie speranze. Uno di quei giochi di ruolo che se li metti in mano ad uno veramente bravo, a metà serata inizi a fartela sotto.
E’ una sfida ben congegnata, soprattutto perchè le regole non sono particolarmente complicate e non serve altro materiale se non qualche post-it o foglietti di carta, e matita. Questo vi permette davvero di giocare subito e pensare solo alla narrazione. C’è un che di molto inquietante nel pensare a due persone, una sera, sedute una davanti all’altra ad un tavolino, che si guardano seriamente negli occhi e raccontano una storia apocalittica, uno contro l’altro, Last One contro resto del mondo, cercando di farsi le scarpe a suon di bluff e twist narrativi. Me li immagino ancheun po’con le luci basse, immersi nel gioco, a spaventarsi di colpo se suona il telefono.
Questo gioco probabilmente non è il caso di farlo trovare in giro ai bambini di cui sopra che state cercando di far giocare alle vostre avventure a bivi. Ma potrebbe rivelarsi la svolta horror della serata e migliorare anche le vostre qualità di narratore negli altri giochi.
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Come funziona The Last One
Prima di tutto di decide chi fa il Last One e chi fa il Resto del Mondo. Poi si inizia a giocare in pochi passaggi:
- Il Last One descrive se stesso (attenti che è un gioco dove l’immedesimazione conta tutto, se non siete proprio dei meschini vi conviene impersonare voi stessi in tutto e per tutto) su un foglio, in poche parole.
- Il Last One scrive 3 sue paure su un foglio e le spiega per bene all’altro
- Il Last One scrive 1 speranza. Qualcuno o qualcosa a cui tiene e per la cui salvezza si giocherebbe tutto
- Il Last One decide un luogo sicuro. Il suo punto fisso a cui approdare.
- L’altro usa le paure a la speranaza per narrare il momento in cui tutto il mondo è andato al collasso
Tutta la partita si giocherà su quello. E’ importante che l’altro delinei un mondo vivido, pericoloso, che sia pauroso per il Last One e dove la sua vita e quella della sua speranza siano costantemente in pericolo. Possono esserci anche altri personaggi, PNG e, soprattutto, non è importante cosa abbia scatento l’apocalisse, l’albientazione può essere qualunque, l’importante è che il mondo adesso sia un posto veramente invivibile e spaventoso. Come in un film apocalittico.
Ps. non siete obbligati all’apocalisse zombie!
Il gioco, da qui in avanti ha inizio e si snoderà come un alternarsi di carte e narrazione. Il Last One deve vivere 7 pezzi di vita: capitoli ambientato prima, durante e dopo il momento dell’apocalisse.
Ci sono i momenti del dopo: durante i quali il narratore che impersona il resto del mondo, con l’aiuto di spunti narrativi generati casualmente dalle carte, dovrà descrivere gli avvenimenti inerenti al “pezzo di vita” con azioni, coinvolgimenti e colpi di scena che devono seriamente mettere alla prova l’altro giocatore. Al Last One il compito di interrompere il narratore (che l’autore chiama Altro) quando non si trova daccordo con la storia e narrare quale potrebbe essere il suo tentativo di svolta.
Queste azioni si chiamano Scelte. Momenti in cui al gioco delle carte è affidato il destino del Last One.
I giocatori pescano delle carte alla prima scelta, e quelle devono bastare per tutta la durata del capitolo, in cui il Last One incontrerà 3 scelte diverse. Le carte pescate vanno giocate, prima due, poi è possibile rilanciare con altre. Le carte presentate si confrontano e il risultato più alto vince. Ma non è così semplice, ci sono figure che comportano delle regole particolari, ed è sempre possibile bluffare per far sprecare carte utili all’avversario.
Una scelta può essere vinta o persa, e la narrazione degli effetti avviene di conseguenza prima di passare oltre. Alla fine conta chi ha avuto più vittorie. Cosa si vince? Una riserva di carte, che faranno la differenza nelle giocate finali, quelle in cui, come in un climax cinematografico, si capirà se il Last One avrà la salvezza della sua Speranza e raggiungerà il suo Luogo Sicuro oppure tutto sarà perduto.
E ci sono i momenti del prima: che servono a capire meglio il Last One, a fargli raccontare qualcosa di sè e deisuoi rimpianti. Qui le carte non ci sono, solo tre domande, molto importanti.
Sembra complicato, è vero, senza il manuale sarebbe impossibile procedere. Ma invece non è difficile, basta seguire passo passo quello che viene spiegato. Il manuale scandisce il tempo del gioco e dei pezzi di vita, spiegando uno alla volta quali varianti entrano in gioco e come deve snodarsi la narrazione.
Alla fine si arriverà ad una naturale conclusione, un’ultima scelta, unico momento in cui la Scelta del giocatore sarà in pericolo di vita. L’ultima scelta è quella decisiva e qui è proprio il caso di dire che l’asso piglia tutto. Chi avrà saputo giocarsi bene le scelte precedenti sarà in vantaggio, chi si sarà lasciato deconcentrare dall’inquietudine della narrazione, sarà in svantaggio, chi vince vince tutto, chi perde perde tutto.
Inizialmente ci è sembrata una scelta strana quella di giocarsi tutto il giocabile all’ultima scelta, “cosa abbiamo fatto tutta questa cosa a fare?” Ci siamo detti, ma poi abbiamo capito che probabilmente è giusto così, anche nella vita, o nei film (il genere a cui il gioco vuole avvicinarsi), una sola scelta può cambiare tutto. Ma soprattutto questa regola rende fondamentale il giocarsi bene le scelte precedenti. Per cui per tutto il gioco è importantissimo giocare bene le carte, bluffare, fare tattica, ma anche la narrazione ha il suo peso, un po’perchè il coinvolgimento distrae e, si sà, nelle carte chi non gioca con freddezza perde, un po’perchè le scelte le fanno i giocatori con la loro narrazione concatenata.
[…] ottobre 6, 2015 in Il taccuino di un inguaribile giocatore: The Last One • un GDR horror apoca… […]